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Giulia Cavicchi: Scoprire la propria femminilità davanti all’obiettivo: il racconto di una modella


Ciao Giulia, puoi dirci come è nata la tua passione per la fotografia?

La mia passione per la fotografia nasce in realtà da una profonda insicurezza che ho portato con me per anni. Non accettavo completamente il mio corpo, non mi piacevo, non mi vedevo bene allo specchio. Non mi sentivo bella, sensuale, né elegante.

Un giorno, per puro caso, un amico che voleva esercitarsi con la fotografia mi ha chiesto di posare per lui. Abbiamo fatto degli scatti in una casa abbandonata, un luogo insolito. All’inizio è stato strano, perché la mia insicurezza mi portava a ridere continuamente davanti all’obiettivo. Ma lui è riuscito a farmi sentire a mio agio.

E qualcosa è cambiato. Quando ho visto le foto, ho pensato: ‘Forse non è vero che sono brutta, forse non è vero che non sono fotogenica.’

Da lì è nato tutto. Ho capito che mi piaceva davvero stare dall’altra parte della macchina fotografica. E che forse, attraverso la fotografia, potevo iniziare a vedermi e farmi vedere in un modo completamente nuovo.

Quando hai capito che fare la fotomodella poteva diventare per te un lavoro vero e proprio?

Dopo aver capito che mi piaceva davvero stare dall’altra parte dell’obiettivo, ho iniziato a farmi molte più foto da sola. Anche grazie a quel mio amico che mi aveva scattato le prime, ho cominciato a pubblicare immagini in cui mi sentivo molto più sicura di me.

Da lì, in modo del tutto naturale, sono stata notata da vari fotografi: mi scrivevano per propormi di posare per loro, mi invitavano nei loro studi… ed è stato in quel momento che ho realizzato che tutto questo poteva davvero diventare un lavoro.

Cosa hai provato quando ti sei trovata per la prima volta su un set fotografico?

La prima volta che mi sono trovata su un set fotografico, mi sono stranamente sentita incredibilmente sicura di me. È stato un momento… quasi magico.

Perché proprio lì, sul set, ho capito che poteva emergere quella parte di me che si ama, che si sente forte, sicura, confident.

È stata un’esperienza bellissima, e anche grazie a quella sensazione ho capito che volevo davvero continuare su questa strada.

Da lì è diventato un sogno: impegnarmi per diventare una modella a livello commerciale.

Casa vuoi trasmettere nelle fotografie che scatti?

Vorrei trasmettere femminilità, eleganza, professionalità. Ma vorrei anche che le persone intorno a me vedendo le mie foto capiscano che i sogni non devono per forza rimanere nel cassetto. Nei miei scatti mostro una parte che è la versione più potente che esista dentro di me e penso che ognuno di noi dentro di sé ce l'abbia, bisogna solo trovare il modo di tirarla fuori.




Hai un genere fotografico in particolare che ti piace essere fotografata ?

Nonostante sul mio profilo Instagram ci siano pochissime foto del genere perché noto che non è particolarmente apprezzato dal mio pubblico, amo i ritratti. Sono una persona estremamente espressiva, secondo me è il tipo di fotografia più intima che esista perché ti ritrovi faccia a faccia con te stesso/a.

Cosa ti piace quando mostri i tuoi lavori sui social ad esempio? 

È una soddisfazione personale

Fare la fotomodella ha contribuito a rafforzare il tuo carattere, o hai sempre avuto una naturale inclinazione a stare al centro dell’attenzione?

Sì, fare la fotomodella ha sicuramente contribuito a rafforzare il mio carattere.

Ma c’è una cosa che voglio sottolineare: più che cambiarmi, ha tirato fuori una parte di me che in realtà è sempre esistita.

Una parte che ama anzi, adora stare al centro dell’attenzione.

È qualcosa che mi è sempre piaciuto fin da bambina. Amavo salire sul palco a cantare, ballare, disegnare mentre tutti i bambini e persino gli insegnanti si avvicinavano per guardare cosa stavo creando.

Con il tempo, però, per qualche motivo, sono diventata più insicura… e la fotografia è stata lo strumento che ha riportato in vita quella parte di me.

Una parte che oggi non voglio più nascondere, e che spero di non lasciare mai più andare.

Quali sono stati i complimenti più belli che hai avuto di chi ha guardato i tuoi scatti ?

In tanti mi hanno detto che sono bellissima, ma il complimento che mi ha colpito di più è stato un altro: che sono fine ed elegante, nei movimenti ma soprattutto nello sguardo, nell’espressione.

Credo che sia proprio questo ad avermi toccata così tanto perché va oltre l’aspetto fisico, è qualcosa che parla di energia e di presenza.

E sentirsi riconosciuta in questo modo è stato davvero speciale.

Qual è e una soddisfazione che ti sei tolta facendo la fotomodella?

Iniziare a lavorare per brand, atelier, sfilate.

Cosa vuoi dire a chi leggerà la tua intervista?

Vorrei dire a tutti di avere la forza di continuare a seguire i propri sogni, la persistenza crea basi solide per un futuro luminoso.



Foto di Bruno Angelo Porcellana, Rafael Cavalli.


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