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Chiara Gioco non cerca di piacere a tutti: racconta sé stessa, uno scatto alla volta.


Come hai iniziato la tua carriera da fotomodella?

Ho iniziato quasi per caso: mio cugino fotografo mi ha chiesto di posare per un suo progetto artistico e da lì sono nate le prime collaborazioni. Non pensavo sarebbe diventato qualcosa di serio, ma scatto dopo scatto ho capito che raccontare con il corpo e lo sguardo era qualcosa che mi apparteneva.

Qual è stato il tuo primo servizio fotografico e come ti sei sentita?

Il primo shooting è stato un mix di emozione e insicurezza. Non sapevo come muovermi, ma ho scoperto subito quanto fosse stimolante mettermi in gioco. Con il tempo ho imparato a sentirmi più libera e consapevole davanti all’obiettivo.

Qual è stato il tuo shooting preferito e perché?

Uno dei miei preferiti è stato uno shooting al tramonto in riva al mare. C’era una luce naturale pazzesca e un silenzio che permetteva di entrare completamente nella scena.




Hai mai avuto esperienze difficili sul set? Come le hai gestite?

Sì, capita. A volte ci si trova con persone poco professionali o in situazioni non chiare. In quei casi, cerco sempre di mantenere calma e lucidità. Metto dei limiti chiari e, se necessario, interrompo il lavoro o altrimenti, quando non conosco il fotografo, mi faccio accompagnare. 

Come descriveresti il tuo stile personale?

Eccentrico, esagerato ma con carattere. Mi piace la femminilità non forzata, quella che si esprime nei dettagli. 

Come ti prepari prima di uno shooting?

Dipende dal tipo di servizio, ma in generale cerco di dormire bene, curare la pelle, e fare una leggera sessione di  allenamento. Mentalmente mi preparo visualizzando il mood del set.




Cosa ti diverte di più fare la fotomodella?

Mi diverte l’imprevedibilità: ogni shooting è una storia diversa, un ruolo nuovo, un modo per esplorare sfumature di me stessa. E poi mi piace vedere come ogni fotografo riesca a “leggere” un lato diverso di me.

Quali emozioni vuoi far nascere a chi guarda le tue foto? Scatti pensando ad un pubblico specifico?

Mi piace pensare che chi guarda possa percepire autenticità, sensualità, sicurezza, forza. Non penso a un pubblico preciso, ma cerco di trasmettere qualcosa di vero che possa toccare chiunque, uomo o donna.

Cosa ti piace di più del fitness e come lo integri nella tua routine quotidiana?

Il fitness mi ha insegnato disciplina e ascolto del corpo. Mi alleno 3-4 volte a settimana, alternando pesi, mobilità e cardio. Non lo vedo solo come estetica, ma come un modo per prendermi cura di me stessa.

Cosa ti piace fare nel tempo libero?

Amo fare qualsiasi tipo di sport, compreso fare lunghe passeggiate nella natura. Mi piace anche dedicarmi a momenti di silenzio e riflessione, per ricaricare l’energia.






Dove ti vedi tra 5 anni?

Mi vedo più consapevole, con nuovi progetti creativi avviati.

Ti piacerebbe lanciarti in altri settori, come la recitazione o il design?

No però sono una persona a cui piace mettersi in gioco, sperimentare e uscire dalla mia zona di comfort.

Hai progetti futuri che puoi condividere?

Sto lavorando a un piccolo progetto fotografico personale. È ancora in fase iniziale, ma ci tengo molto.

Qual è il tuo più grande sogno professionale?

Poter viaggiare lavorando in contesti creativi internazionali, portando però sempre con me autenticità e valori. 

Cosa vuoi dire a chi leggerà la tua intervista?

Grazie per aver dedicato il tuo tempo. Se c’è una cosa che ho imparato è che non c’è un solo modo giusto di essere: ognuno ha il suo. Siate curiosi, gentili e fedeli alla vostra essenza.








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