Ciao Marica, benvenuta su Victoria's Grace! Per iniziare, puoi dirci com'è iniziata la tua carriera da modella?
Ciao a tutti, ho iniziato in età molto giovane attorno ai 13 anni un po’ per gioco, perché la parrucchiera di mia mamma aveva bisogno una modella per acconciatura e da lì ho iniziato, inizialmente sempre accompagnata dai miei genitori a fare concorsi e sfilate finché non è diventato un lavoro vero e proprio per me.
Hai uno shooting che ricordi con più emozione o orgoglio?
Il primo shooting non si scorda mai. Era la prima volta che scattavo ero molto entusiasta, non vedevo l’ora. Quello tutt’oggi è uno dei miei preferiti. Poi tra i più belli ricordo alcune campagne, tra cui una bellissima dove ero vestito con un abito dorato pazzesco in un palazzo storico. Abbiamo girato sia video che qualche foto
Come vivi il rapporto con la tua immagine sui social e nel lavoro fotografico?
Scindo molto le due cose. Marica nella realtà non è così “costruita” come la Marica che si vede in foto. Quando scatto devo crederci, se no come faccio a risultare credibile agli occhi dello spettatore? Io nella realtà sono una persona molto più terra terra. Mi piacciono le esperienze anche forti, sfidare me stessa, fare attività dinamiche, mi piace la natura, la guida, le macchine. Il mio corpo lo accetto, c’è sempre qualcosa che vorremmo migliorare, ma personalmente, tranne in situazioni gravi sono contraria alla chirurgia estetica e preferisco accettare anche le cose che non mi entusiasmano del mio corpo piuttosto che ricorrere al bisturi.
Cosa vuoi trasmettere nelle tue foto ? E hai un genere fotografico in cui ami di più essere fotografata ?
Nelle foto voglio trasmettere l’essenza dello scatto, se uno scatto è impostato per essere duro e deciso cercherò di trasmettere quello, se uno scatto è improntato su delicatezza al contrario farò emergere quel lato e così via… ogni scatto ha un’intento differente, basta concordarlo prima con il fotografo o con il marchio per cui si sta lavorando.
Cosa ti ispira quando devi interpretare un mood fotografico?
Lavorando anche come attrice non mi è difficile calarmi nelle varie parti, la mia vita da modella la reputo già di per se una parte. Proprio perché la mia personalità interiore è più “grezza” di ciò che si vede in foto. Il fatto di dover recitare una parte ogni volta che scatto rende per me il lavoro più dinamico e stimolante.
Com’è nata l’opportunità di recitare in Domenica Live e Live – Non è la d’Urso?
Sono stata contattata da questa agenzia esterna che si occupava delle minifiction che venivano realizzate durante le puntate. La prima volta ho interpretato Isabella Biagini, mentre la seconda volta Roberta Termali. È stata un’esperienza molto bella con un team super organizzato. Rivedersi poi in un programma con così tanto seguito è stato molto bello.
Ti sei sentita libera di reinterpretare o hai seguito una sceneggiatura precisa?
Ovviamente c’era un copione ben definito che andava seguito, anche se poi il bello di questo lavoro è quello di poter scegliere sul momento le modifiche adatte per migliorare la scena in modo ottimale.
Qual è stata la sfida più grande nel lavorare in una ricostruzione TV?
La sfida più grande è quella di soddisfare le aspettative, in questo caso non solo del team di lavoro…
Nella scena di Isabella Biagini in studio con Barbara d’Urso era presente il figlio. Ricostruire anche solo una piccola parte della storia della vita di sua madre è stata una grande sfida, spero sempre di essere stata all’altezza, essendo oltretutto la storia piuttosto delicata.
Hai avuto contatti con i personaggi reali che hai interpretato?
Purtroppo non ho avuto contatti con I personaggi reali che ho interpretato, anche perché Isabella Biagini è venuta a mancare prima che io la interpretassi nella mini fiction. Mentre la Termali non ho avuto modo di conoscerla.
Com'è lavorare su un set televisivo rispetto a un set fotografico?
Personalmente penso che sia molto più stimolante, essendo un’attrice devo dire che preferisco recitare piuttosto che posare anche se sono due cose che amo entrambe e che per certi versi si assomigliano. La recitazione permette di tirare fuori il talento e le capacità. La recitazione è studio, interpretazione, è frutto di un lungo lavoro.
Interpretare un ruolo o un personaggio è più ricco e coinvolgente rispetto a interpretare un abito, per quanto bello quest’ultimo possa essere.
Ti piacerebbe cimentarti in fiction o cinema narrativo in futuro?
Ho già girato un film horror con una produzione indipendente da protagonista, oltre a prendere parte con ruoli diversi a cortometraggi e mediometraggi. Onestamente ad oggi la mia vita si sta indirizzando maggiormente verso la carriera giornalistica. Lavorando in tv, in ambito giornalistico il mio obbiettivo primario è prendere il patentino da giornalista, per il quale mi sto adoperando.
Come sei stata scelta per il videoclip con J-Ax? Che tipo di ruolo avevi?
Per tutti i video musicali sono stata scelta tramite agenzia. Ne ho fatti moltissimi con ruoli diversi: J-Ax, Fred de Palma, Rosa Chemical, Gabry Ponte, il Masseo…
Nel caso del video di J Ax ero tra gli invitati di una festa un po’ fuori dalle righe, Fred de Palma ero tutta colorata d’oro in body painting, Rosa Chemical nel video di Blackout ero la protagonista di una canzone molto bella e estremamente intima che parlava della dipendenza e tossicità di alcuni rapporti d’amore paragonandoli alla dipendenza da droghe. Io sono la ragazza che lo solleva da una forte depressione ma che invecchia a differenza sua che resta sempre giovane, come se fosse una condanna. Gabry Ponte era un video piuttosto futuristico con effetti speciali, mentre il Masseo ero la festeggiata e l’artista irrompeva alla mia festa per rovinarmela.
Che atmosfera si respira sul set di un video musicale rispetto alla TV?
I video musicale sono sicuramente produzioni più giovani e fresche. Ci sono produzioni proprio specializzate e che lavorano prettamente con i video musicali. In tv hanno scalette precise dalle quali non si può sforare, mentre nei video musicali si finisce per essere sempre in ritardo rispetto alla scaletta iniziale.
Hai avuto modo di interagire direttamente con J-Ax durante le riprese? Puoi raccontare un aneddoto?
Si certo, durante i video musicali ho sempre a che fare con gli artisti, si parla insieme, si vive insieme durante le riprese. Si crea un bell’ambiente. Sono estremamente simpatici e alla mano, solo poche volte mi è capitato di conoscere artisti antipatici.
Cosa ti diverte di più nel recitare in clip brevi come pubblicità o video musicali?
Mi diverte sempre recitare, a prescindere che si tratti di film, video, pubblicità, senza alcuna distinzione.
Preferisci essere te stessa o interpretare un personaggio in questi contesti?
Preferisco interpretare un personaggio, faccio fatica a essere me stessa nella mia vita e nella quotidianità figuriamoci su un set. Quando si entra in questo mondo è sempre bene crearsi ed essere un personaggio, essere se stessi in queste situazioni più essere veramente un’arma a doppio taglio. Si riceveranno molti complimenti ma anche tante critiche, e una critica fatta al personaggio è diversa da una critica fatta alla persona.
Qual è la reazione del pubblico che più ti ha colpita dopo la pubblicazione dei video?
Mi ha contattato tantissima gente che conoscevo sia quando vedevano i video che quando mi trovavano in tv, molto spesso li vedevano per puro caso e restavano molto sorpresi. Sinceramente lo sono anche io ogni volta che mi rivedo.
Cosa ti ha spinta ad avvicinarti al mondo della conduzione televisiva?
Ho conseguito una laurea triennale in comunicazione, un master sempre nel settore della comunicazione e uno in digital marketing.
La conduzione giornalistica è il connubio perfetto tra recitazione e i miei studi in comunicazione. Mi è sempre piaciuto avere un rapporto con il pubblico, filtrato per mezzo di una telecamera.
Come ti prepari per condurre una puntata o un intervento in diretta?
Dipende dalla puntata che devo fare e cosa devo trattare. Nel caso delle trasmissioni calcistiche la prima cosa che guardo sono le formazioni della partita che sto per guardare e ne prendo nota, poi ripasso sempre la classifica, guardo sempre un po’ le notizie calcistiche. Stessa cosa per i programmi di attualità, guardo un po’ gli eventi che succedono, per farmi un’opinione.
Qual è stato il programma che ti ha fatto sentire davvero "a casa"?
Tutti perché se non mi sentissi a casa non proseguirei. I programmi che faccio mi fanno sempre sentire a casa
Cosa hai imparato lavorando a fianco di professionisti del piccolo schermo?
Ho cercato di apprendere il più possibile, di assorbire come una spugna il meglio e le capacità di personalità diverse tra loro ma tutte competenti e professionali
Quanto conta la spontaneità per una conduttrice?
Essere spontanei e veri è uno degli elementi più importante per avere il consenso del pubblico. Cerco di esserlo il più possibile, anche con battute, per rendere il tutto più leggero anche per gli spettatori.
Hai un sogno legato alla conduzione, come un tuo format personale?
Sì mi piacerebbe molto condurre un programma sulla cronaca nera o luoghi misteriosi, rientra molto nelle mie corde e nel mio mood. Mi entusiasma molto.
Se dovessi dare un consiglio a una ragazza che sogna di condurre in TV, quale sarebbe?
Che non tutti sono portati per la conduzione, bisogna in primis capire se la ragazza è portata, se così fosse sicuramente una preparazione dal punto di vista degli studi aiuta e poi tanta esperienza.
Un saluto ai nostri lettori?
Grazie mille a tutti è stato un grande piacere raccontarmi a voi e condividere questo momento.