Yelisavieta: La Grazia dell’Autenticità nel Mondo della Moda. Un viaggio tra bellezza, determinazione e consapevolezza femminile.
Ciao Yelisavieta, benvenuta su Victoria’s Grace. Per cominciare ti andrebbe di raccontarci come sei entrata in contatto con il nostro blog e cosa ti ha spinta a voler farne parte?
Buongiorno a tutti, sono davvero felice di far parte del blog di Victoria Grace. È per me un onore poter condividere qualcosa della mia storia e del mio percorso con voi. Collaboro con l’agenzia IPA, una realtà fantastica che offre a tante ragazze l’opportunità di lavorare nel mondo della moda e della comunicazione. Proprio grazie a questa collaborazione, e all’amicizia con una collega che ha già partecipato a questo bellissimo progetto, ho conosciuto Victoria Grace. Quando ho visto la sua intervista, ho pensato subito che mi avrebbe fatto piacere unirmi anche io a questa iniziativa, che trovo elegante, autentica e molto stimolante.
Come hai iniziato la tua carriera nel mondo della moda?
Spesso mi chiedono come sia iniziata la mia carriera nel mondo della moda, e in realtà la risposta è molto semplice: mi sono trovata al momento giusto, con le persone giuste. È stato tutto abbastanza naturale. Alcuni professionisti hanno notato la mia bellezza e hanno creduto in me, dandomi la possibilità di iniziare. Il mio primo shooting risale a quando avevo 17 anni — da lì è partito tutto. Ho cominciato come fotomodella, e dopo quello scatto iniziale sono arrivate le prime collaborazioni: fotografi, agenzie, eventi… È stato un susseguirsi di opportunità che ho accolto con entusiasmo e dedizione.
Qual è stato il tuo primo lavoro da modella e che ricordo ne hai?
Il mio primo ricordo da modella risale a quando avevo 16 anni e mezzo, e ho avuto l’opportunità di sfilare per Atelier Aspesi, indossando abiti da ballo. È stata un’emozione fortissima: ero al centro dell’attenzione, con tutti gli occhi puntati su di me. È un momento che non dimenticherò mai. Ma col tempo ho capito che il mondo delle sfilate mi appartiene un po’ meno. Mi sento molto più me stessa dietro l’obiettivo di una macchina fotografica. Nella fotografia riesco davvero a esprimermi, a raccontare emozioni e stati d’animo. Mi piace tantissimo, molto più che sfilare.
Quali emozioni vuoi fare trasparire dalle tue foto ?
Nelle mie foto cerco sempre qualcosa di autentico e unico. Non mi piace la banalità, né ciò che è già visto. Quello che cerco di trasmettere è un’estetica che racconti qualcosa, che emozioni. Amo profondamente la figura femminile, perché la donna, per me, è portatrice naturale di sensualità, ma non solo. C’è uno charme, un’eleganza innata che trovo affascinante e potente.
Cos’è per te la femminilità? Come la si manifesta?
Per me la femminilità è una forma di grazia che ogni donna porta dentro di sé. È qualcosa che si esprime attraverso il corpo, anche senza parlare: un gesto, uno sguardo, una postura possono trasmettere eleganza in modo naturale. Avendo praticato danza agonistica per tanti anni, ho imparato che il corpo è un mezzo potentissimo di comunicazione. Ogni movimento racconta qualcosa, e questa consapevolezza mi ha accompagnata anche nel mio percorso nel mondo della moda. Quello che conta davvero in una donna, oltre alla bellezza esteriore, sono i modi, l’eleganza nei gesti, e soprattutto la gentilezza. Perché puoi essere bellissima, ma se non sei gentile, quella bellezza perde valore. Per me, l’educazione e il rispetto sono alla base di tutto. È da lì che nasce il vero charme. Per me la femminilità è una forma di grazia che ogni donna porta dentro di sé. È qualcosa che si esprime attraverso il corpo, anche senza parlare: un gesto, uno sguardo, una postura possono trasmettere eleganza in modo naturale. Avendo praticato danza agonistica per tanti anni, ho imparato che il corpo è un mezzo potentissimo di comunicazione. Ogni movimento racconta qualcosa, e questa consapevolezza mi ha accompagnata anche nel mio percorso nel mondo della moda.
Qual è stato il momento più emozionante o gratificante del tuo percorso?
Una delle cose più gratificanti per me è sicuramente il lavoro che oggi svolgo sui social come influencer. Non avrei mai immaginato che tutto potesse iniziare da una semplice foto, e che quel percorso mi avrebbe portato ad avere oggi oltre 270.000 follower. È una grande soddisfazione, non solo per i numeri, ma per le opportunità che sono arrivate: collaborazioni con tanti brand, inviti, progetti, e persone che credono in me. La cosa che mi emoziona di più è essere riconosciuta per strada, da chi mi segue con affetto, e che magari mi chiede una foto… sono momenti che non avrei mai pensato di vivere, e ogni volta mi ricordano quanto questo percorso sia speciale.
Hai avuto momenti difficili? Come li hai superati?
Sì, mi è capitato un periodo difficile, in cui sono stata malata per quasi un mese. Quando la salute viene a mancare, ci si rende conto di quanto tutto il resto passi in secondo piano. In quei momenti, l’unica cosa che puoi fare è aspettare e avere pazienza. Proprio in quel periodo, ho vissuto anche un’altra brutta esperienza: mi avevano clonato il profilo Instagram per tre settimane. È stato molto stressante e deludente, perché dietro a quel profilo ci sono anni di lavoro, impegno e sacrifici. Pensare che tutto potesse andare perso in un attimo è stato davvero preoccupante. Oggi, purtroppo, sui social non si è mai completamente tutelati al 100%, ed è una realtà con cui chi lavora online deve fare i Conti. Per fortuna, ero serena da un punto di vista pratico, perché ho altre fonti di lavoro e non sarei rimasta “spiazzata”. Ma i pensieri… quelli arrivano lo stesso. È stato un momento che mi ha fatto riflettere molto.
Credi che i social media abbiano cambiato la percezione della bellezza?
Credo che oggi, purtroppo, i social media abbiano influenzato in modo negativo la percezione dell’immagine, soprattutto tra le ragazze più giovani. Vedo spesso ragazze bellissime iniziare a sviluppare insicurezze per dei difetti che in realtà sono invisibili. Questo succede perché ci confrontiamo continuamente con immagini perfette, filtrate, ritoccate… ma la perfezione non esiste, e non dovrebbe essere un modello da inseguire. L’unicità sta proprio nelle nostre imperfezioni. Essere autentiche, naturali, diverse — è questo che ci rende speciali. Oggi, invece, si dà troppo spazio all’estetica artificiale: ritocchi, labbra rifatte, nasi, zigomi… Tutto sembra diventato superficiale, standardizzato. Ma secondo me ogni donna è bella anche — e soprattutto — nella sua versione più naturale. La naturalezza è ciò che vince davvero. È ciò che, alla fine, ci appaga di più, anche se magari è meno “perfetta” agli occhi degli altri. Io, personalmente, non ho mai fatto ricorso alla chirurgia estetica. Non sono contraria, ognuno deve sentirsi libero di scegliere per sé, ma per me il messaggio più sano è imparare ad amarsi così come si è, con i propri pregi e difetti. È questa la vera bellezza.
Come descriveresti il tuo stile personale?
Il mio stile personale è qualcosa che sento profondamente mio. Sono una grande amante dei tacchi: adoro le scarpe con il tacco, sempre ricercate, eleganti, mai banali. Nel vestirmi, cerco sempre di essere autentica, sensuale ma con classe, senza mai cadere nella volgarità — che, per me, non è mai una forma di espressione, ma qualcosa di forzato e fuori luogo. Non seguo le mode, spesso le anticipo. Mi è capitato più volte di notare che capi o colori che scelgo prima ancora che diventino “tendenza” iniziano poi a spuntare ovunque. È qualcosa che mi accompagna da sempre e che mi diverte anche molto. Ovviamente, lo stile è un percorso in continua evoluzione: si può sempre migliorare, perfezionare, crescere… Ma resto fedele a me stessa e alla mia visione. Per me lo stile non è solo apparenza: è un linguaggio, una forma di identità.
Quali sono i tuoi hobby quando non lavori?
Nel tempo libero amo stare a contatto con la natura. Una delle cose che mi rilassa di più è andare in montagna e fare lunghe camminate immersa nel verde: mi rigenera, mi dà equilibrio. Da più di un anno ho scoperto anche il padel, una passione che mi ha trasmesso il mio compagno, e che ormai fa parte della mia routine. Adoro lo sport in tutte le sue forme: quando posso, prendo la bici e vado a fare un bel giro all’aria aperta, oppure mi alleno in palestra. Mi piace tenermi attiva, mettermi alla prova e provare cose nuove. Tutto ciò che è movimento mi rappresenta, fa parte del mio stile di vita e del mio benessere.
Come ti prendi cura di te, fisicamente e mentalmente
Mi prendo cura di me, sia mentalmente che fisicamente, cercando di ritagliarmi dei momenti per me stessa. Anche se il tempo non è mai abbastanza — perché lavoro davvero tanto — sono convinta che volere è potere. Ogni tanto bisogna davvero “staccare la testa”, e per farlo cerco luoghi tranquilli, rilassanti, lontani dal caos e dal rumore. In quei momenti riesco a ricaricare le batterie, a ritrovare il mio equilibrio e tornare più forte e lucida. Anche se brevi, questi spazi di silenzio e rigenerazione per me sono fondamentali.
Come definiresti la bellezza oggi?
La bellezza di oggi, secondo me, sta riscoprendo il fascino del passato. Vedo che la moda sta cambiando: le ragazze stanno tornando ad apprezzare l’eleganza, la raffinatezza, gli abiti ben curati. È come se ci fosse una voglia di recuperare ciò che era autentico e senza tempo. Nel 2025, la bellezza è un mix potente: una donna elegante, ma anche indipendente, che lavora, che sa ciò che vuole e che può permettersi tutto. Rispetto al passato, dove certe possibilità non esistevano, oggi la donna ha conquistato il suo spazio, ed è proprio questa forza — unita alla sua femminilità — a renderla straordinaria. La donna di oggi è completa: bella, forte, capace, libera. Ed è questo il tipo di bellezza che ammiro e in cui credo.
Sei una persona più razionale o più istintiva?
Mi definirei una persona a metà tra istinto e razionalità. C’è una parte di me molto impulsiva, che ha voglia di agire subito, di lanciarsi, di fare e disfare senza pensarci troppo. È quel lato istintivo che spesso mi spinge a buttarmi nelle cose con entusiasmo e passione. Ma allo stesso tempo ho anche una parte razionale molto forte, che mi invita a riflettere, a prevedere le conseguenze, a ragionare prima di parlare o di prendere una decisione importante. Sono un po’ combattuta tra queste due nature, ma in fondo credo che sia proprio questo mix a definirmi: mi ascolto, mi fermo quando serve, ma so anche rischiare quando sento che è il momento giusto.
Qual è la tua più grande forza? E la tua più grande vulnerabilità?
La mia più grande forza è il desiderio. Quando desidero qualcosa davvero, riesco sempre a ottenerla. È come se dentro di me si attivasse una forza determinata, quasi inevitabile. Non ricordo una volta in cui, volendo davvero qualcosa, non sia riuscita a raggiungerla. Sono molto determinata, non mollo mai. Ma come ogni caratteristica forte, ha anche il suo rovescio: una volta raggiunto l’obiettivo, perdo interesse. Mi serve sempre qualcosa di nuovo, di stimolante. La mia mente è in costante movimento, ha bisogno di cambiare rotta, di porsi nuove sfide. Raggiungo, ma poi passo oltre. È come se il viaggio contasse più della meta. E forse, anche questo, fa parte del mio modo di vivere.
Quel è stato il viaggio più emozionante che hai fatto?
Il viaggio più emozionante che ho fatto? Ne ho fatti davvero tanti, ognuno con qualcosa di speciale, ma penso che il più emozionante debba ancora arrivare: sarà il mio viaggio di nozze. Non vedo l’ora. Per me sarà un’esperienza unica, piena di significato, e già solo immaginarla mi emoziona tantissimo.
Se potessi scrivere una frase che rappresenti la tua filosofia di vita, quale sarebbe?
Qualunque cosa… fidati, ce la fai! “È una frase che uso spesso, scherzosa ma vera. Perché io credo davvero che, nella vita, ce la puoi fare sempre — se ci credi davvero. Tutto dipende da come scegli di guardare le cose: è come il famoso bicchiere, no? Mezzo pieno o mezzo vuoto. Io lo vedo sempre mezzo pieno, anche quando non è facile. Perché il modo in cui guardi le cose cambia tutto. Alla fine, qualunque cosa tu faccia, ci sarà sempre qualcuno che ti giudicherà, che avrà da ridire, che criticherà. Ma chi stabilisce cosa è giusto o sbagliato? Qual è la vera normalità? Nessuno. Quindi il mio consiglio è semplice: fai quello che senti giusto per te, anche se non è “normale” per gli altri. Perché l’unica cosa che conta davvero è vivere in linea con sé stessi.
Cosa vuoi dire a chi leggerà la tua intervista?
A chi è arrivato fino alla fine di questa intervista, voglio dire grazie. Mi fa davvero piacere aver condiviso un pezzetto di me, della mia storia, dei miei pensieri. E se posso lasciare un messaggio, è questo: nella vita, i sogni si possono realizzare. Sempre. Bisogna crederci, metterci il cuore e non smettere mai di provarci.







