Ciao Anastasia, benvenuta su Victoria’s Grace. Per cominciare, ti andrebbe di raccontarci chi sei dietro le quinte?
Ciao! Io credo di essere una persona molto trasparente, e questo mi piace molto, soprattutto perché fa parte anche del mio lavoro. Come influencer e personal trainer specializzata soprattutto per le donne, cerco sempre di essere sincera con il mio pubblico e i miei fan. Spesso ricevo domande non solo su nutrizione o allenamento, ma anche su moda, visto che sono una modella fin da quando avevo 8 anni. Quindi lavoro sia come modella fashion sia come fitness model. Essere trasparente mi permette di creare un rapporto vero con chi mi segue, che spesso mi chiede anche consigli su servizi fotografici, outfit o altro. Credo che i miei fan apprezzino questo perché non sono solo numeri, ma persone con una loro storia. Inoltre, come mental coach, mi piace andare oltre l’apparenza e comprendere davvero le persone.
Da bambina, sognavi già di fare questo lavoro o avevi tutt’altra ambizione?
Già da bambina sapevo che questa sarebbe stata la mia strada, era una vera vocazione. Ho iniziato a sfilare e a fare servizi fotografici quando avevo 7-8 anni, quindi ero proprio piccola. Nel tempo ho cercato di creare un connubio tra moda e fitness, per questo oggi sono sia modella fashion sia fitness model e organizzo anche workshop nelle palestre.
Come ti sei avvicinata al fitness e al mondo del benessere?
Ho sempre praticato sport e ho studiato danza per 14 anni. Ho fatto pallavolo, basket, calcio, ma la danza è stata quella che mi ha maggiormente formato. Credo che la danza dia non solo la forma fisica ma anche quella bellezza e quell’eleganza che non si trovano solo nell’apparenza o nel vestito, ma nello charme e nella femminilità. Non si tratta di esagerare, ma di distinguersi con grazia.
Hai vissuto tra i Caraibi e Miami, fondato un’azienda giovanissima e lavorato nel mondo della moda: cosa ti ha spinto a scegliere sempre la strada più audace, invece di quella comoda e già tracciata?
Ho sempre scelto di mettermi in gioco, anche quando la strada più semplice era a portata di mano. Mi sono laureata in Scienze della Comunicazione e Marketing mentre lavoravo nell’azienda di famiglia: mio padre è un imprenditore edile e fin da giovane ho imparato cosa significa avere responsabilità. A 22 anni ho deciso di lasciare l’Italia e trasferirmi ai Caraibi, una scelta coraggiosa ma naturale per me. Ho vissuto lì per 12 anni e, a soli 24 anni, ho fondato la mia prima società, dedicandomi all’importazione di abbigliamento Made in Italy per le boutique di Curaçao, dove risiedevo, e di altre isole dei Caraibi. Parallelamente lavoravo come modella, attività che ho continuato anche a Miami dove ho anche vissuto per un po’. Avrei potuto seguire un percorso più comodo nell’azienda di famiglia, ma ho sempre preferito le sfide, costruire qualcosa di mio e affrontare nuove avventure, anche se richiedono sacrifici. Sono intraprendente e spesso porto avanti più lavori contemporaneamente, con le valigie sempre pronte a ripartire. Non mi spaventano le giornate intense, sono parte della mia energia. Spesso mi chiedono: “Anastasia, come fai?” La verità è che non mi accontento di una vita comoda: vivo per crescere, imparare e reinventarmi continuamente.
Quando hai messo piede per la prima volta in un paddock?
Ho la passione per i motori da quando ero piccolina. Avevo 4-5 anni e già con la mia famiglia andavo ai paddock di Formula 1. Ho coltivato questa passione e ora praticamente ogni settimana sono in giro per l’Italia e l’Europa, sia per motori a due ruote che a quattro ruote.
Che sensazione ti dà stare accanto a piloti e motori rombanti?
Mi trovo molto a mio agio perché sono cresciuta in questo ambiente. Passo spesso del tempo sui circuiti, dove si respira una forte passione e un’energia particolare. Per chi non la vive, è difficile spiegare cosa significhi: è una sensazione che ti dà la pelle d’oca. Da influencer filmo spesso tutto e ho raggiunto anche due milioni di visualizzazioni, perché mi piace mostrare cosa c’è dietro a questo mondo, far capire ai miei follower come ci si sente in queste situazioni.
Cosa rappresenta per te lavorare nel mondo dei motori, dove la passione diventa lavoro e i circuiti una seconda famiglia?
Da ragazzina ero affascinata dal mondo dei motori. Ed è anche per questo che ho iniziato a lavorare per la World SBK e per la Formula 1, fino ad arrivare a collaborare oggi con la MotoGP. Attualmente sono supervisor del VIP Village, un’area esclusiva dove gestisco diverse lounge dedicate ai partner e ospiti di brand importanti come Ducati, Michelin, Pirelli e altri. Coordino i team e faccio in modo che tutto funzioni al meglio. Dopo tanti anni sui circuiti posso dire che questo ambiente è diventato una vera seconda famiglia: un mondo ristretto dove ci si conosce tutti, e ogni tappa è come una grande riunione tra amici. C’è rispetto, professionalità e manca quella rivalità negativa che ci si potrebbe aspettare. Ho lavorato con Sky sport e rai sport come presentatrice di alcuni eventi. Infatti ho avuto l’onore di presentare un trofeo internazionale di minimoto a Giulianova, un evento che coinvolge bambini dai 4 anni. Vederli affrontare le prime curve con la stessa grinta dei grandi è un’esperienza incredibile. Lavorare con i più piccoli e accompagnarli nei primi passi di questo sport è una delle cose più belle: li avvicina a una disciplina fatta di passione, tecnica e rispetto.
Come gestisci il confine tra vita privata e pubblica?
Bella domanda! Nessuno sa praticamente nulla della mia vita privata perché pubblico solo scene che rappresentano la mia quotidianità: cosa mangio, cosa indosso, anche lo shampoo che uso. Cerco di mantenere una separazione tra la vita privata e quella pubblica.
Qual è il commento più bello che ti è mai stato scritto?
Mi hanno scritto tantissime persone, soprattutto donne, che dicono di ispirarsi a me. Mi raccontano che i miei contenuti e la mia grinta le motivano a superare momenti difficili, a rialzarsi dopo una caduta o una situazione complicata. Mi fa davvero piacere quando sono le donne a dirmi: “Anastasia, vedo te e mi dai la forza, guardo i tuoi video e mi carico.”
Dove ti vedi tra 5 anni: sempre su una griglia di partenza o su un set fotografico?
Non lo so, perché sono in continua evoluzione. Neanche domani so dove sarò, sono un work in progress e imprevedibile.
C’è un progetto che sogni da tempo ma non hai ancora realizzato?
Non posso ancora parlarne nel dettaglio, ma posso dire che riguarda sempre il mondo della moda e del fitness
Gara CIV sul circuito di Misano con il pilota matteo Ciprietti e il