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Ogni scatto è un’emozione vera: la visione artistica di Marcella nel mondo della moda.



Ciao Marcella, benvenuta su Victoria’s Grace, puoi raccontarci in linea generale chi è Marcella? Come hai iniziato a lavorare come modella?

Sono un’attrice e modella italo-americana. Sono nata a Detroit e ho studiato Belle Arti a Chicago, prima di trasferirmi a Firenze nel 2018. Sono una persona determinata, creativa, empatica e ho sempre avuto grandi sogni.

Per un lungo periodo della mia vita, per , ho fatto di tutto per diventare la persona che pensavo di dover essere, seguendo quello che dicevano gli altri. All’inizio era solo un hobby, un modo per conoscere altri creativi e costruire una comunità in Italia. Poi sono arrivate le prime collaborazioni professionali e, da lì, non mi sono più fermata.

Lavoravo a tempo pieno in un ufficio e, nel mio tempo libero, scattavo, posavo per corsi di disegno e scultura, e pian piano ho creato un portfolio. A un certo punto, ho dovuto prendere una decisione importante: continuare a seguire la strada tracciata dagli altri o iniziare a costruire la mia vita come la volevo davvero io. Così mi sono licenziata e ho cominciato a mandare il mio portfolio a tutte le migliori agenzie in Italia. E molti mi hanno risposto!

Oggi lavoro soprattutto come attrice e modella commerciale, su campagne pubblicitarie e contenuti social e molto di più! Tipo i miei progetti personali. Sono felice di potermi esprimere attraverso immagini e ruoli sempre diversi.

Che tipo di servizi fotografici preferisci fare?

Mi piacciono i servizi fotografici in cui posso esprimermi liberamente e collaborare con creativi che hanno una visione chiara. Lavoro volentieri sia in studio che in esterni, e apprezzo sia progetti di moda che contenuti pubblicitari o editoriali. Sono aperta a stili diversi e mi adatto facilmente alle esigenze del team.

I tuoi ricci hanno una presenza scenica forte: quanto contano per te nel costruire un’immagine che comunica intensità e carattere?

I miei ricci sono una parte molto importante di me e del mio modo di esprimermi. Hanno una presenza forte e, in un certo senso, raccontano la mia personalità: libera, un po’ selvaggia e autentica. È incredibile pensare che al liceo li piastravo quasi sempre per averli lisci! Oggi invece li abbraccio completamente, perché credo che proprio questa naturalezza dia intensità e carattere all’immagine. I miei ricci sono diventati come una firma personale, qualcosa che mi distingue e mi rende riconoscibile senza sforzo.



Quali emozioni vuoi trasmettere nelle tue foto ?

Dipende al progetto ma cerco di trasmettere sempre emozioni veri

Qual è il tuo rapporto con il trucco e lo styling?

mi piace lasciare respirare la pelle e sentirmi a mio agio con poco. Per quando lavoro, mi diverte entrare nei mondi che si creano attraverso un certo look, un colore, una texture. Il trucco e lo styling, se usati con creatività e intenzione, possono diventare strumenti bellissimi per raccontare una storia o trasformarsi per un personaggio. Li vedo come un’estensione dell’espressione artistica, non come qualcosa che deve coprire o cambiare chi sei.

Nel progetto realizzato con Max De Viti, si percepisce una forte alchimia tra sguardo e corpo. Com’è nato quel dialogo visivo e cosa volevate evocare attraverso quelle immagini?

Come tutte le arti visive, secondo me tendiamo spesso a dare troppa importanza al messaggio. In realtà, in questo progetto non volevamo dire niente in particolare — e proprio questo, per me, è il bello. L’arte non deve essere per forza una catarsi, né salvare il mondo o trasmettere un messaggio profondo. It’s about reflecting the times, the subject, or really… whatever you want. Abbiamo giocato con emozioni diverse, luci, pose… ci siamo divertiti, e il risultato è quello che vedete. Penso che Max sia particolarmente bravo a catturare il carattere dei suoi soggetti, e in queste foto io vedo davvero me stessa.

Com’è stato lavorare con Max ? Puoi raccontare un aneddoto? Puoi raccontarci anche del team che ha lavorato con te – dall’hair stylist al make-up artist, fino allo stylist – e di come ciascuno ha contribuito alla visione finale del progetto?

Max è, senza dubbio, il fotografo più professionale con cui abbia mai lavorato in tutti questi anni. Raramente accetto di scattare con fotografi amatoriali, perché purtroppo ce ne sono tantissimi che finiscono per danneggiare la reputazione di artisti seri come Max. Appena arrivata nel suo home studio, mi sono sentita subito a mio agio. Mi ha accolto con grande gentilezza, aprendo la sua casa come se fosse la mia. Mi ha messo a disposizione una stanza per cambiarmi, e durante lo shooting mi ha lasciato completamente libera di esprimermi e di collaborare, creando insieme immagini davvero naturali e autentiche. Avevamo definito tutti i dettagli in anticipo, quindi è stato facile seguire il nostro piano e ottenere esattamente le foto che volevamo.



Ti piace essere riconosciuta per il tuo stile personale?

Sono una persona molto semplice e il mio stile nasce proprio da questa semplicità. Non seguo mode o tendenze, ma scelgo con cura quei pochi pezzi che mi piacciono davvero e che mi fanno sentire bene con me stessa

Come vivi il tuo doppio legame tra Stati Uniti e Italia?

Lo vivo come una grande ricchezza. Sono nata negli Stati Uniti, ma l’Italia è diventata la mia casa nel tempo. Questo doppio legame influenza il mio modo di lavorare, il mio gusto, la mia presenza sul set. A volte mi sento un po’ straniera ovunque, ma anche profondamente a casa in contesti diversi. È un’identità fluida, che mi permette di adattarmi con naturalezza e di comunicare in modo autentico.

Che rapporto hai con la tua immagine allo specchio?

È un rapporto che cambia. Da modella e attrice sono spesso a contatto con la mia immagine, ma ho imparato a non confonderla con la mia identità, o almeno provo. Allo specchio vedo una versione di me, non tutta me. A volte mi riconosco subito, altre volte no — e va bene così. Ma sto ancora imparando ad avere uno sguardo più morbido, meno giudicante. Apprezzo soprattutto che nel mondo del cinema e commerciale lavorare con la propria immagine in qui contesti ti insegna a distaccarti un po’ dall’idea di perfezione e ad apprezzare anche le imperfezioni, i dettagli che raccontano qualcosa di vero.



Come gestisci l’equilibrio tra lavoro e vita privata?

Non è sempre facile, soprattutto quando i ritmi sono intensi e random o quando passo tanto tempo in viaggio. Per cerco di ritagliarmi dei momenti solo per me, anche nelle giornate più piene. Mi aiutano molto le piccole routine: stare con la mia gatta e compagno a casa a guardare un film, leggere, cucinare, ascoltare la musica o ascoltare il mio compagno suonare il pianoforte o fare una passeggiata. Ho imparato che anche il tempo vuoto è fondamentale per ricaricarmi e dare il meglio sia sul set che nella vita personale. L’equilibrio lo costruisco giorno per giorno.

Cosa ti fa sentire forte?

Mi sento forte quando sono me stessa, senza dover compiacere nessuno. Quando posso esprimermi liberamente, senza giudizio. Mi sento forte quando affronto qualcosa che mi spaventa e lo faccio comunque. E anche quando sono circondata da persone che mi rispettano e mi fanno sentire al sicuro. La forza, per me, è stare bene con chi sono.

Se avessi la possibilità di tornare indietro e parlare con la Marcella bambina, cosa le diresti?

 Le direi di fidarsi di più di se stessa. Di non avere fretta di capire tutto subito, perché le cose arriveranno quando sarà pronta. Le direi che la sua sensibilità non è una debolezza, ma una forza enorme. E che anche se a volte si sentirà fuori posto, quel sentirsi “diversa” sarà proprio ci che le aprirà le porte più belle. Le direi di non avere paura di prendere spazio, di farsi vedere per davvero, e soprattutto di usare la sua voce anche quando trema. Perché la sua voce sarà uno strumento prezioso, non solo per raccontare storie, ma anche per creare connessioni vere.

Un saluto a nostri lettori di Victoria’s Grace.

Grazie mille! È stato un piacere poter condividere un po’ della mia storia con voi. Continuate a seguire i vostri sogni con passione e autenticità — e ricordate sempre di far brillare la vostra unicità.




Fotografie di Max De Viti.

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