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Federica Mendii: la sua vita tra musica, femminilità e autenticità.


Quando hai capito che la musica sarebbe stata parte fondamentale della tua vita?
Ho iniziato a cantare seriamente intorno ai 9 anni. Ma all’età di 11 anni ho capito che non avrei mai più lasciato questa mia passione: cantare mi rendeva felice e mi faceva sentire giusta come nessun’altra cosa.

Qual è il tuo primo ricordo legato alla musica?
Avevo 6 anni, cantai l’inno della scuola davanti a tutti. Si riunirono tutte le classi per ascoltare me, cantare. Fu davvero emozionante, provai una forte soddisfazione verso la piccola me.

Come definiresti il tuo stile musicale?
Sicuramente pop soul: pop per il pubblico che abbraccia e la modernità con cui lo abbraccia, soul per lo spessore e l’intensità del modo in cui lo propongo, e delle tonalità della mia voce, che richiamano il vecchio soul.



Quali artisti ti hanno ispirato di più?
Artiste come Whitney Houston e Christina Aguilera mi hanno indubbiamente ispirata e guidata nel mio percorso.

Hai scritto Fighting with U: com’è nato questo brano?
Fighting with U è nato in maniera davvero spontanea. Iniziai a cantare su un beat e nacque la melodia del ritornello quasi immediatamente, accompagnata dal suo testo. Poi ho scritto le strofe, lo special, e ho curato tutti i dettagli, il tutto in una settimana.

Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con le tue canzoni?
Nei miei brani cerco di mettere in risalto la potenza delle donne, poiché credo che siano estremamente potenti, capaci di una forza interiore fuori dal normale, che tendono però a dimenticare. Mi piace anche trattare temi più intimi, personali, legati alla mia vita e alle mie esperienze, o tematiche umanitarie mondiali che mi stanno a cuore, come bullismo, razzismo, violenza contro le donne. Il focus principale in futuro sarebbe contribuire a diffondere pace e serenità.



Preferisci cantare in italiano, inglese o in un’altra lingua? Perché?
Decisamente in inglese. È la lingua a cui è legato tutto il mio percorso canoro. Ho sempre e solo cantato in inglese, e ho poi anche iniziato a scrivere e comporre in inglese. Mi identifico con questa lingua, è stata lei a ispirarmi, a ispirare il mio sogno e la mia musica da sempre. Ma canto complessivamente in 8 lingue.

Ci sono generi musicali che vorresti esplorare in futuro?
Sono molto interessata, ballando i caraibici, a scrivere canzoni di bachata e kizomba. Per adesso sono gli unici generi oltre il mio ad incuriosirmi.

Parteciperesti ad un talent per mettere in luce la tua arte da cantautrice?
I talent non hanno mai fatto molto per me. Non mi piacerebbe competere su una cosa soggettiva come la musica, che tocca i tasti dell’anima. Credo ci sia spazio per tutti, e che tutti possano esordire a modo proprio. La competizione non è necessaria e al momento non la vedo nel mio percorso artistico.



Come vivi il rapporto tra musica e moda?
Sono entrambe due cose che fanno parte di me da sempre. La musica è interamente ciò che sono, la moda invece è un po’ il mio biglietto da visita, il modo in cui scelgo di presentarmi alla società. Un abito racconta come vogliamo essere visti e percepiti, ma anche cosa ci fa sentire a nostro agio. In sostanza, la musica cura il dentro, la moda cura il fuori.

Un accessorio e un abito che non manca mai nel tuo guardaroba?
Difficilmente esco senza orecchini, danno un tocco di luce al look e valorizzano i miei tratti somatici arabi. Per quanto riguarda gli abiti, ho una passione per i vestitini, purché siano stretti, colorati, non troppo corti e di un buon tessuto.

Hai partecipato a Miss Universe e Miss Mondo Campania: cosa ti hanno lasciato queste esperienze?
In uno ho sfilato, nell’altro ho cantato. Sono state due delle esperienze più belle della mia vita. A Miss Universe ho mostrato per la prima volta una versione di me che tenevo nascosta: mi sono spogliata della paura di essere vista e ho camminato con tutta la sicurezza che avevo dentro. A Miss Mondo invece ho cantato i miei inediti e per la prima volta mi sono sentita realizzata come artista.



Come scegli il tuo look per le esibizioni?
Punto sempre a look abbastanza d’effetto. Femminili, mai volgari e soprattutto mai scontati. Non amo i troppi accessori, preferisco qualcosa di semplice ma d’impatto.

Ti senti più a tuo agio davanti a un microfono o su una passerella?
Il microfono è la mia casa, il mio passato, presente e futuro. E lo sarà sempre. La passerella mi compiace molto, ma camminare è facile, cantare un po’ più difficile.

Quanto conta per te la femminilità nell’espressione artistica?
La femminilità è la parola chiave della mia mentalità, del mio stile, della mia persona e del mio personaggio. Amo essere donna e non lo dimentico mai.


Le tue origini italiane e francesi influenzano la tua arte?
Oltre a essere italo-francese, ho origini algerine. I miei nonni paterni sono entrambi algerini. Quindi sì, influenzano la mia arte: scrivo solo in lingua straniera e mi sento più cittadina del mondo che legata a una sola cultura.

C’è una cultura musicale che ti affascina e che vorresti esplorare di più?
Al momento, come dicevo, voglio esplorare la musica caraibica. In futuro però mi piacerebbe anche avvicinarmi al mondo country, che trovo autentico e genuino, proprio come me.

Che rapporto hai con i social?
Non sono molto social. Se avessi qualcuno che gestisse i miei profili al posto mio, sarei molto più felice. Non sopporto i cellulari, sono anti tecnologia e questo mi rende incompatibile con la costanza che i social richiedono.

Come reagisci ai commenti, positivi e negativi, dei fan?
Dipende dai commenti. Quelli negativi spesso mi divertono, perché li interpreto come segno che sto crescendo. Quelli positivi invece mi ispirano a fare meglio e a dare di più: vivo per quei commenti e devo tanto a chi me li scrive.

Vuoi mandare un saluto alle lettrici del nostro magazine? C’è un messaggio che ti piacerebbe condividere con le tue follower più giovani?
Ciao ragazzi, spero vi sia piaciuto leggere qualcosa in più su di me e conoscere meglio la mia musica. Vorrei solo ricordarvi che potete tutto, non c’è limite che possa ostacolarvi dal raggiungere i vostri obiettivi. Concentratevi su voi stessi, prendete esempio dai migliori e non fermatevi davanti ai fallimenti. Non conta come iniziate, ma come arrivate alla fine. Vi mando un bacio grande e spero mi accompagnerete in questo lungo, meraviglioso percorso.


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