Chi è Anastasia Chiara, oltre le foto?
Oltre gli scatti, Chiara è una ragazza solare ma profonda con un’anima che vive di sentimenti ed emozioni autentiche. Dietro ogni posa c’è il desiderio di raccontarsi, di mostrare la bellezza che nasce dalla vulnerabilità. La musica è il suo rifugio, la accompagna in ogni momento, le parla quando il mondo tace. Il rumore del mare le calma il cuore, le ricorda che anche le onde, per quanto forti, sanno tornare alla quiete. Di fronte alle difficoltà, si chiude un attimo nel suo silenzio per poi rinascere, con quella resilienza che la guida sempre. Lo porta anche sulla pelle, nel tatuaggio che dice: “Ciò che ti manca, prendilo in prestito da te stessa.” — una promessa di forza, di amore e di rinascita interiore. Ama leggere libri di psicologia, perché per lei capire sé stessi è il primo passo per comprendere gli altri. Si dedica alla palestra e al cerchio aereo, dove il corpo diventa libertà, respiro e leggerezza. Il suo sogno più grande è vivere una vita piena, sentendosi felice, realizzata, indipendente e libera. Realizza immagini sensuali perché per lei la sensualità non è provocazione, ma una forma di libertà e consapevolezza del proprio corpo. Inoltre è anche un atto di coraggio e ribellione, un gesto di solidarietà femminile verso tutte le donne che, come lei, stanno imparando ad amarsi e a sentirsi libere di essere sé stesse senza paura di mostrarsi per ciò che sono davvero.
Quando hai iniziato a posare?
Ho iniziato a posare circa due anni fa, per gioco. Un pomeriggio, mentre guardavo dei video su YouTube, mi sono imbattuta nel lavoro del fotografo Walter Quiet: le sue immagini mi hanno profondamente colpita e ho sentito, quasi d’istinto, il desiderio di mettermi alla prova in prima persona. All’inizio è stata una scelta dettata dal bisogno di riscatto emotivo. Fin da bambina, infatti, ho sempre lottato con l’insicurezza. Posare è diventato per me un modo per superare quel limite interiore, per imparare ad accettarmi, a sentirmi bella non solo fuori, ma soprattutto dentro. Con il tempo, questa esperienza si è trasformata in una vera e propria forma di espressione personale. Ogni scatto è un piccolo atto di libertà, un dialogo interiore tra ciò che sono e ciò che voglio diventare. Davanti all’obiettivo riesco a comunicare ciò che provo, a fare uscire il mio stato d’animo e spero di riuscire a trasmetterlo anche a chi mi osserva. Oggi sono più che mai convinta che la fotografia sia un linguaggio potente, capace di restituirmi piena consapevolezza della mia essenza.
Come definisci la tua femminilità?
La mia femminilità vive nei dettagli: nel modo in cui mi vesto, ma soprattutto nei gesti, nel tono di voce con cui parlo e mi relaziono con chi ho davanti. È un’energia che non si impone, ma si percepisce in equilibrio tra eleganza, sicurezza e sensualità, ma non qualcosa di costruito: è un modo di essere, una vibrazione interiore che poi sfocia spontaneamente. Credo che la vera femminilità sia già dentro di noi. È la nostra parte unica, quella che ci contraddistingue da tutte le altre. Bisogna solo imparare a trovarla, ad abbracciarla e a lasciarla brillare.
Ogni scatto racconta qualcosa. Cosa cerchi di trasmettere attraverso la fotografia?
Attraverso le foto, cerco di trasmettere un’emozione perché chi osserva possa andare oltre l’apparenza per scorgere la vera me, quella che sente di avere molto da raccontare.
Qual è la tua visione della bellezza? Cosa rende una persona davvero affascinante?
Per me la bellezza è una fusione tra esteriorità e interiorità. Ciò che rende una persona davvero affascinante è la luce negli occhi e il modo di fare. È qualcosa di innato.
Come coltivi la tua autostima in un mondo che giudica l’immagine prima dell’anima?
Per coltivare la mia autostima a livello estetico cerco sempre di avere un mio stile, diverso dalla massa. Ciò che è bello per me non lo è necessariamente per gli altri! Mentre a livello mentale trasformo i pensieri negativi in positivi. Il mio rituale quotidiano è “Donna di colma femminilità!” Una frase che mi ricorda chi sono e la forza che porto dentro.
Se potessi descrivere la tua essenza con un solo colore, quale sarebbe — e perché?
La mia essenza la descriverei con due colori in realtà: il giallo, perché mi ricorda il sole, e il celeste, che mi riporta al cielo. Insieme raccontano le due anime che convivono in me: quella sorridente, solare, energica e piena di vita, e quella più riflessiva e profonda.
Se potessi parlare alla te di dieci anni fa, cosa le diresti per incoraggiarla?
Le direi che ognuno di noi è unico e irripetibile, e che il primo passo verso la felicità è imparare ad amarsi e rispettarsi. Non serve essere perfetti ma solo accettarsi, con tutte le sfumature che ci rendono umani.
Quale messaggio vuoi lanciare a chi ti segue, cosa vorresti che restasse dopo aver visto il tuo profilo?
La bellezza è il riflesso più sincero dell’anima, e la femminilità è il modo in cui quella luce decide di manifestarsi. Vorrei che le persone percepissero le mie emozioni, perché attraverso le mie foto arrivasse non solo un’immagine, ma la parte più intima di me, un frammento del mio mondo interiore. Se chi mi guarda riesce a percepire anche solo per un attimo la mia verità, allora ho già raggiunto ciò che desideravo.
Un saluto ai lettori di Victoria’s Grace?
È stato un immenso piacere essere protagonista di Victoria’s Grace. Grazie per avermi dato l'opportunità di presentare la mia storia attraverso la mia passione. Spero che in chiunque legga arrivi un po' di me.